Wiesbaden è una cittadina della Germania a pochi chilometri da Francoforte. Ed è lì che il 12 febbraio presenteremo ad un importante convegno scientifico internazionale la nostra ricerca (pubblicata sulla prestigiosa rivista medica Nutrition Research) sul comportamento dell’omocisteina in seguito all’assunzione di un preparato a base di polveri di frutta e verdura ottenute da agricoltura biologica.

Il fatto di essere stati invitati a relazionare sui risultati di quel nostro lavoro testimonia il grado di considerazione che il Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione ha presso la comunità scientifica internazionale. La ricerca che presentiamo è frutto di un’intuizione su di un aminoacido (l’omocisteina) tossico per tutte le cellule del nostro organismo. La ricerca ha preso spunto dai tanti lavori pubblicati sul ruolo di alcune vitamine, tra cui l’acido folico, nel ridurre i valori di omocisteina nel sangue. Noi non abbiamo voluto testare una vitamina in particolare, ma un prodotto che è un vero e proprio alimento. Ed i risultati sono stati sorprendenti. Non tanto nella riduzione dell’omocisteina, quanto nel fatto che l’interruzione dell’assunzione del prodotto ha provocato dopo pochi giorni un ritorno dell’aminoacido ai livelli di partenza. Questo risultato può essere spiegato col fatto che l’omocisteina si produce nel nostro organismo dalla metionina, che è un aminoacido essenziale, ed è ritrasformato nella metionina con un meccanismo di andata e ritorno. In questo meccanismo è necessaria la presenza di tre vitamine: l’acido folico, la vitamina B6 e la vitamina B12. In carenza di queste vitamine, l’omocisteina aumenta nelle cellule e provoca danni, che possono manifestarsi, insieme ad altri fattori di rischio, sotto forma di malattie cardiache, malattia di Alzheimer, retinopatie, nefropatie, parto prematuro, ed in un aumento della mortalità. Pertanto, i risvolti in termini di prevenzione nutrizionale del nostro lavoro, come è facile intuire, sono davvero notevoli. Voglia il Signore che sappiamo essere all’altezza della presentazione, e di saper illustrare ai 400 colleghi medici, che saranno presenti al convegno di Wiesbaden, i frutti di questa nostra ricerca.

Michele Panunzio, Direttore del SIAN

“Le cose che ho da dirti” è il titolo dell’ ultimo libro che ho scritto e che tratta temi legati all’alimentazione e al cambiamento. Il libro uscirà tra pochi giorni e per te è GRATIS, basta prenotarlo dal Sig. Gino Ficelo al numero 328-2918313. Ecco in anteprima una parte del capitolo “Chi sei?”

Mi chiederai: e come si fa ad accettare col cuore? Per prima cosa, devi scoprire di avere una tua spiritualità: la tua parte che anela alla bellezza, all’immortalità, alla perfezione. Coltiva questa scoperta giorno per giorno.

«Maria serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore… quando furono passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima di essere concepito nel grembo della madre». (Luca 2,19.21)

Suggestivo è il verbo greco usato per indicare il «meditare» di Maria: esso indica letteralmente il «mettere insieme», il trovare un’unità, lo scoprire un «simbolo».

La riflessione profonda, infatti, spezza la superficialità dei fatti e delle cose e introduce in una trama armonica segreta, quella che Dio traccia nella nostra esistenza e in quella del mondo spesso apparentemente caotiche e insensate.

Trascorri del tempo a meditare su questa scoperta. Preparerai così il terreno per accogliere il seme del cambiamento. È un lavoro che deve impegnarti tutti i giorni. Io lo faccio costantemente leggendo e meditando la parola del Signore la mattina appena alzato. È una pratica che ti “apre il cuore”.

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